"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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mercoledì 3 dicembre 2008

Roma, e le fermate Atac: in attesa del bus col pericolo di venire investiti

Tratto da "Il Messaggero.it"

di Giovanni Manfroni e Alessia Marani
ROMA (2 dicembre) - Un' anziana costretta ad aspettare l’autobus in mezzo alla strada, due ragazzi in attesa con le auto che sfrecciano a pochi passi, residenti “fai da te” che si costruiscono piazzole di emergenza o pensiline improvvisate. Da Selva Candida all’Ardeatina, passando per la Collatina e Tor Tre Treste, non dimenticando nuovi quartieri in espansione come Acilia o l’Infernetto: sono tante, troppe, le situazioni di pericolo per chi ogni giorno aspetta un bus alle fermate.

Brucia ancora il ricordo dell’ultimo incidente sulla via Ostiense, a Dragona, alle porte di Acilia, dove ben tredici persone che aspettavano il pullman alla fermata sono state investite da un’auto uscita fuori strada guidata da un ubriaco. Come non si può dimenticare la tragedia delle cinque donne, tra cui tre bambine, tutte mamme e figlie, falciate e uccise a Fiumicino mentre aspettavano lo scuolabus praticamente in mezzo alla strada.

In via di Selva Candida, periferia Nord-ovest, i residenti vogliono poter essere sicuri di non rischiare la vita quando aspettano l’autobus. Così una lettrice denuncia: «C’è una situazione altamente pericolosa – scrive Ida Dragonetti - le fermate del 904 su tutta Via di Selva Candida sono praticamente nella carreggiata senza nessun tipo di protezione per gli utenti (marciapiede, pensiline)». È bastato andare a vedere con i propri occhi per rendersi conto che la situazione è davvero al limite. All’altezza del civico 479 una pensionata è in attesa del bus quando fa un balzo indietro spaventata dal passaggio di un furgone: «Ma le sembra normale? – domanda la signora Ida Russo – Rischio la vita ogni mattina visto che non c’è il marciapiede e non esistono protezioni». E di scene come questa ce ne sono decine lungo via di Selva Candida; come all’incrocio con via Nosate: «Mio fratello ha rischiato di essere investito pochi giorni fa quando una macchina ha centrato i vicini cassonetti – afferma Sabrina Manzella – Questa fermata è pericolosissima, qui corrono come matti e di sera l’illuminazione è inesistente. E il rischio è maggiore la mattina presto quando decine di persone si accalcano in pochi metri».

Spostandosi su via di Boccea lo scenario non cambia. C’è un marciapiede strettissimo, quasi inesistente, nei pressi del civico 900 dove un uomo inveisce contro una macchina che passa a tutta velocità, e c’è addirittura uno spiazzo con tanto di pensilina ricavata con pali in legno di fronte al consorzio Poggio Belvedere, procedendo verso la Braccianense: «Abbiamo deciso di creare questo spazio – spiega Augusto Lucido – perché la fermata è stata piazzata in mezzo a un fossetto e la gente era costretta a riversarasi sulla strada. È assurdo». Anche in via di Tor Tre Teste molte fermate sono ai margini della strada e nei giorni di pioggia, come ieri, ci si mettono anche le pozzanghere a rendere l’attesa una “via crucis” infinita: «Aspettiamo sapendo che c’è il rischio di essere investite – raccontano due casalinghe – Qualcuno deve fare qualcosa prima che ci scappi l’ennesimo morto».

Così come sulla Collatina: le fermate del 541 o del 543 sono ai margini della carreggiata con gli utenti asserragliati contro un muro per evitare di essere investiti. E ancora, via Ardeatina: i pendolari e i turisti che arrivano da ogni parte del mondo per visitare le catacombe di San Callisto sono costretti ad aspettare i bus sul ciglio della strada. In via di Castelporziano, all’Infernetto, un mese fa, all’altezza del civico 430 una donna seduta su una panchina “improvvisata” sotto la palina dei bus per Roma e Ostia è stata investita e scaraventata giù nel fosso da un’auto pirata. La donna è finita in ospedale, ferita. Nel fosso è resta la panchina distrutta.

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